01 Agosto 2025

È disponibile il report "I costi nascosti degli arsenali nucleari" della campagna "Italia ripensaci" con il sostegno di CAES

È stato pubblicato oggi, primo agosto 2025, il report I costi nascosti degli arsenali nucleari ”, realizzato dalla mobilitazione “Italia, ripensaci”, promossa da Rete Pace Disarmo e Senzatomica, con il contributo di CAES.

Quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario dai tragici bombardamenti atomici di Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto), tra gli ultimi avvenimenti bellici della Seconda guerra mondiale che hanno provocato la morte di oltre 200mila persone, tra cui circa 38mila bambini. Una drammatica ricorrenza che diventa un’ulteriore occasione per mantenere alta l’attenzione sul tema.

L’obiettivo di questa pubblicazione è dunque quello di rendere disponibili anche in italiano i dati e le analisi sull’impatto economico e finanziario degli arsenali nucleari condotte dalla International campaign to abolish nuclear weapons (Ican), la coalizione globale della società civile che lotta per promuovere l'adesione e la piena implementazione del Trattato per la proibizione delle armi nucleari. Informazioni spesso rese opache da tecnicismi, sigle e acronimi riservate agli esperti, ma che invece riguardano tutti noi.

Si tratta quindi non di una semplice traduzione, ma di un vero e proprio atto di democrazia che adatta al contesto e alla specificità del nostro Paese i risultati delle scelte di militarizzazione e sicurezza armata internazionale. Cifre che possono sembrare astratte si concretizzano così in decisioni politiche ben precise, squarciando il velo sulle responsabilità e aumentando il loro impatto sulla coscienza e sulla consapevolezza collettiva.

Nel 2024 il mondo ha speso oltre cento miliardi di dollari per mantenere e modernizzare gli arsenali nucleari, cioè migliaia di armi di distruzione di massa. Risorse sottratte al benessere della popolazione che contestualizzate nel nostro Paese si traducono in una scuola che si sgretola, un piano ambientale che non parte o nella consapevolezza che un pezzo della nostra sicurezza nazionale viene basato sulla minaccia di distruggere intere città in pochi secondi.

E proprio dal concetto di sicurezza che si avvia la riflessione di CAES che, sin dalla sua nascita nel 1995, si occupa quotidianamente di promuovere strumenti sociali per la protezione dei singoli e dei gruppi di persone.

“Restando coerenti ai nostri principi fondanti, in un momento storico come quello che stiamo attraversando, la forma di assicurazione più importante che possiamo offrire è dunque proprio il sostegno ai percorsi della pace e del disarmo -ha affermato infatti Gianni Fortunati, presidente di CAES-. Ciò che CAES può apportare in più, in ausilio a chi agisce costantemente in difesa per la pace, è la sua idea di sicurezza, che è al centro del suo lavoro e su cui non smette di riflettere. Un’idea che di certo prende le distanze dal falso mito della deterrenza nucleare, e che al contrario si basa sull’inclusione e sulla mutualità che sono due valori fondamentali che guidano la nostra attività assicurativa”.

È possibile leggere il report completo a questo link.

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