21 Novembre 2025

CAES compie i suoi primi trent'anni. Il racconto della festa che ne ha celebrato i traguardi, tra sfide superate e orizzonti futuri

"Ho una sola parola da dirvi ed è 'grazie". Gianni Fortunati, presidente e direttore di CAES, ha voluto salutare così i primi 30 anni del Consorzio assicurativo etico e solidale, festeggiati a Milano nella splendida cornice della Cascina Bellaria venerdì 14 novembre. Di fronte a decine di amici e compagni di viaggio di CAES, Fortunati ha richiamato il fortissimo legame umano con le persone e con le realtà del Terzo settore, e soprattutto con il Gruppo Assimoco, del quale il Consorzio è monomandatario da 30 anni. Una "missione", per usare le parole di Fortunati, che ha permesso a CAES di crescere e raggiungere oggi migliaia di assicurati, tra persone fisiche e giuridiche, senza perdere di vista quel metodo assicurativo che lo contraddistingue da sempre, attento cioè ai diritti e alla sostenibilità.

Il contesto di riferimento del resto è radicalmente cambiato rispetto agli anni Novanta, come ha ricordato l'ex direttore generale di Assimoco, Ruggero Frecchiami, che dialogando con Fortunati ha parlato non a caso di un vero e proprio "scioglimento del welfare". Una sfida urgente per chi mette al centro la tutela dei diritti secondo un principio di mutualità, proprio come fa da sempre CAES. Frecchiami non ha girato intorno ai problemi di questi anni, evocando le fasi di crisi che Assimoco ha potuto superare investendo sulle persone, e non semplicemente riducendo i costi con una forbice. "Perché non tutti i disastri vengono per nuocere", ha detto Frecchiami, sottolineando come aver investito sulle relazioni umane abbia garantito al Gruppo uno straordinario vantaggio competitivo nel mondo in fermento del Terzo settore.

Gli ha fatto eco Elisabeth Cellie, direttrice commerciale di Assimoco:

"Essere Società Benefit per Assimoco significa vivere ogni giorno una scelta culturale profonda: mettere al centro non solo il profitto, ma il benessere di persone, comunità e territori. Questo approccio si traduce concretamente anche nelle nostre soluzioni assicurative, costruite ascoltando i bisogni reali del mondo cooperativo e del Terzo settore e promuovendo la protezione come obiettivo di bene comune. Ogni nuova soluzione nasce seguendo criteri di sostenibilità, attenzione ai rischi climatici e trasparenza, per garantire ai nostri clienti non solo una copertura assicurativa, ma uno strumento di prevenzione, valore e fiducia".

Un esempio che testimonia l’azione congiunta di CAES, Assimoco e Banca Etica è Eticapro, il progetto assicurativo dedicato al Terzo settore e al consumo responsabile, ripreso nel suo intervento anche da Elena Peverada, responsabile commerciale e comunicazione di CAES. Peverada che ha poi richiamato i valori di CAES, scolpiti ogni anno nel Bilancio del Bene Comune sul quale il Consorzio investe tempo e risorse preziose, delineando gli obiettivi a medio termine e gli interessanti frutti raccolti dall'attività di newsletter mensile rivolta alla propria comunità di riferimento.

A chiudere la mattinata e a riflettere sulle prospettive dell'assicurazione, tra crisi ecologica e geopolitica, ci ha pensato infine Pietro Negri, avvocato e segretario generale di AIBA. In un Paese che "non è per giovani" come l'Italia, con un tasso di natalità in crisi e una altissima quota di over 65 sulla popolazione, Negri ha richiamato l'attenzione sull'importanza di investire sulla tecnologia, la prevenzione, la protezione contro le calamità naturali, la decarbonizzazione dell'economia. Richiamando sì il ruolo ad esempio delle Comunità energetiche ma anche quello di modelli assicurativi orientati alla parametrica e non più soltanto alla "reazione" dopo che un evento si è verificato. Perché per attivare la transizione occorre premiare prevenzione e resilienza, e non solo la risposta. Prospettive trasformative, nel segno di questi 30 anni di assicurazione etica e solidale di CAES.

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