25 Settembre 2020

Le pratiche per l’agricoltura sostenibile di WWOOF Italia, partner di CAES

Promuovere l’agricoltura rurale e offrire l’opportunità di imparare le tecniche agricole presso le realtà che praticano la sostenibilità. Farlo attraverso esperienze educative e culturali basate su uno scambio di fiducia, senza scopo di lucro. È l’obiettivo di WWOOF Italia , associazione di promozione sociale nata nel 1999 e partner di CAES nel progetto di promozione reciproca “Promuoviamoci” .

Il metodo di azione di WWOOF Italia si basa sulle relazioni e sulla condivisione della quotidianità rurale per ricercare “stili di vita in armonia con la natura”. L’associazione mette in contatto un agricoltore o un coltivatore di una piccola realtà (l’host) con chi desidera apprendere tecniche di agricoltura biologica e conoscere modelli di vita sostenibili (il WWOOFer). Il primo offre l’ospitalità e permette ai viaggiatori di trascorrere periodi più o meno lunghi nella sua realtà, gestita secondo i principi dell’agricoltura biologica, per condividere progettualità, motivazioni e metodologie. Il WWOOFer partecipa alla vita e alle attività quotidiane della famiglia ospitante nell’idea di uno scambio culturale ed educativo.
Il concetto di agricoltura biologica viene inteso in senso lato: non fa riferimento ai requisiti della certificazione (che vengono considerati lo standard minimo accettabile) ma piuttosto alla grande varietà di pratiche che vanno ben oltre: agricoltura biodinamica, permacoltura, agricoltura sinergica o rigenerativa, ecc. Le pratiche agricole vengono svolte sia a carattere professionale che mediante la semplice autoproduzione familiare. In questo modo si favorisce la diffusione di consapevolezza agroecologica e in alcuni casi la vera e propria formazione di giovani che a loro volta vanno ad intraprendere iniziative agricole.
Inoltre l’associazione, che dal 2013 fa parte della Federation of WWOOF Organisations (FoWo), fornisce consulenze specifiche (per esempio su come costituire una rete d’impresa o, in tempi più recenti, come affrontare gli effetti di Covid-19) e sostiene anche economicamente progetti interni ed esterni.

A WWOOF Italia hanno aderito finora circa 5.000 soci: circa 800 sono ospitanti e il resto viaggiatori. Molti di loro partecipano anche ad altri movimenti e associazioni come la Rete italiana per l’economia solidale (RIES). È un gruppo di circa 40 coordinatori locali a visitare gli aspiranti host, quando fanno richiesta di iscrizione e si propongono come realtà ospitanti, mentre il consiglio direttivo e lo staff si occupano della gestione e dell’organizzazione delle attività dell’associazione.

Nell’idea di rimanere il più possibile orizzontale, l’associazione cerca di promuovere una partecipazione collettiva alle decisioni. Nel caso in cui si stia parlando di decisioni “sostanziali e inderogabili”, queste vengono portate dal consiglio all’attenzione dell’assemblea dei soci e votate a maggioranza. Nella circostanza in cui si stia trattando di decisioni “importanti ma derogabili”, se non si raggiunge un consenso la decisione è procastinata. Il consiglio ricopre anche un ruolo di indirizzo nel quale sono coinvolti i coordinatori che, quando deve essere presa una decisione, esprimono una posizione intermedia con il metodo del consenso prima del voto assembleare. Le assemblee dei soci sono organizzate due volte all’anno con apertura dei lavori il giovedì pomeriggio e chiusura la domenica mattina. Uno dei due incontri è dedicato prevalentemente ai coordinatori ma rimane aperto a tutti i soci.

Negli anni, e in un’ottica di autoformazione, le assemblee sono state condotte da facilitatori esterni: ad oggi le riunioni di coordinamento sono condotte internamente mentre le assemblee sono facilitate per cercare di superare le difficoltà legate all’esercizio del metodo del consenso. Le riunioni più importanti e programmabili del consiglio sono aperte a tutti i soci e a volte assumono la forma del “consiglio allargato”, aperte anche ai membri esterni al consiglio.

Nella vita di WWOOF Italia sono importanti anche gli incontri con i coordinatori locali: un’occasione per condividere i temi che più da vicino riguardano il territorio delle realtà ospitanti.

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