30 Gennaio 2017

Fidejussioni: chiarimenti su fido e svincoli

La polizza fideiussoria è un contratto che garantisce contro un adempimento. L’adempimento si riferisce ad un’obbligazione cioè ad un rapporto nel quale una parte, il debitore, è tenuta ad una prestazione di carattere patrimoniale (suscettibile di una valutazione economica) nei confronti del creditore. La fidejussione, che è una garanzia personale, rafforza la tutela dell’interesse del creditore perché aggiunge, all’obbligazione principale del debitore, l’obbligazione accessoria del fidejussore (estendendo la garanzia patrimoniale ai suoi beni). Nella fidejussione (obbligazione accessoria) intervengono quindi tre soggetti:

  • il contraente/assicurato che è il debitore dell’obbligazione principale
  • il beneficiario (di solito un ente pubblico o un soggetto privato) che è il creditore dell’obbligazione principale
  • il fideiussore (compagnia di assicurazione) che si obbliga personalmente verso il creditore e garantisce l’adempimento dell’obbligazione principale.

Quando parliamo di cauzione invece ci riferiamo ad una garanzia che può essere costituita in numerario o titoli, ma che può prestarsi anche sotto forma di fidejussione assicurativa (o bancaria). Fatta questa premessa, passiamo ad alcuni aspetti più concreti.

La compagnia di assicurazione, prima di assumersi il rischio di una fidejussione, valuta la situazione economico-finanziaria del cliente per capire se possa essere affidabile. Sulla base di questa valutazione, la compagnia gli assegna un fido, cioè stabilisce l’entità massima di esposizione nei suoi confronti.

Per questo motivo, in caso di primo affidamento, vengono richiesti al cliente, oltre ai documenti specifici relativi alla garanzia da prestare (partecipazione ad un bando, richiesta di contributo, impegno contrattuale, ecc.), una visura camerale recente, l’ultimo bilancio approvato ed un bilancio provvisorio dell’anno in corso. La durata media di un fido è di un anno. Questo significa che annualmente la compagnia, per il tramite dell’agenzia, richiederà la documentazione aggiornata per rinnovare l’affidamento. Il fido è appunto un importo massimo di esposizione; tutte le volte che il cliente ottiene una cauzione, il fido si riduce perché viene “occupato” dall’importo delle garanzie che la compagnia di volta in volta concede. E’ importante quindi che il cliente tenga impegnato il fido solo per gli importi effettivamente necessari perché, se dovesse aver bisogno di ulteriori garanzie (nel caso in cui partecipi spesso a gare), potrebbe non riuscire ad ottenerle.

Queste di seguito sono alcune situazioni che si verificano frequentemente. Ecco come comportarsi per ridurre la propria esposizione di fido con la compagnia:

1^ esempio: quando il cliente ottiene una cauzione provvisoria, il suo fido viene impegnato per l’importo corrispondente alla garanzia prestata (di solito il 2% del valore dell’appalto). Se il cliente non si aggiudica l’appalto, l’importo della provvisoria occuperà comunque il fido per 6 mesi dalla data di decorrenza della garanzia. In questo caso, l’unico modo per “liberare” il fido è quello di richiedere alla compagnia, attraverso un’autocertificazione su carta intestata, lo svincolo della polizza provvisoria.

2^ esempio: il cliente si aggiudica un appalto definitivo (oppure un contributo) di durata pluriennale. Il suo fido è impegnato per l’importo corrispondente alla garanzia prestata (di solito il 10% del valore dell’appalto). Al termine della durata dell’appalto, egli potrà svincolare la sua polizza restituendo alla compagnia, per il tramite dell’agenzia, alternativamente:

  • l’originale della polizza di spettanza del beneficiario;
  • una lettera di svincolo sottoscritta dall’ente pubblico (o dal soggetto privato beneficiario) riportante i riferimenti della polizza in essere.
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