Anche la cooperativa Pace e Sviluppo di Treviso ha scelto CAES!

Pace e Sviluppo è una realtà di commercio equo e solidale riconosciuta da Equo Garantito, l’organo di garanzia che, attraverso verifiche periodiche di standard ed indicatori, qualifica le organizzazioni di commercio equo e solidale come tali. È socia fondatrice del Consorzio Ctm altromercato, la principale realtà di commercio equo italiana e tra le prime europee.

È un movimento di oltre 1900 soci e 350 volontari che opera per un commercio equo e solidale che rispetti agricoltori e artigiani di ogni angolo del mondo e garantisca la salvaguardia dell’ambiente, perlopiù attraverso attività di sensibilizzazione e informazione sul territorio e proposte di acquisto responsabile all’interno dei suoi 11 punti vendita sparsi nel territorio delle province di Treviso, Venezia, Pordenone e Padova.
È l’unica realtà italiana che può vantare di avere sedi in due Regioni e quattro province!

“La scelta di lavorare con CAES -spiega Alessandro Franceschini di Pace e Sviluppo- ci è sembrata naturale fin dalla fine del anni 90. Sin da allora ritenevamo che l’economia solidale avesse bisogno anche si coprire questo settore, oltre ai tradizionali come turismo responsabile, commercio equo, consumo critico. Era importante offrire alla nostra ‘base’ anche una proposta assicurativa etica”.

Pace e Sviluppo si avvale di CAES per tutte le attività della cooperativa: nella gestione commerciale, nei punti vendita, e soprattutto nella fiera “Quattro Passi” di cui è promotrice, e CAES è partner e sponsor. “Si tratta di uno degli eventi dell’economia solidale più grandi in Italia, con le 60mila persone che ogni anno la visitano”.

Per i clienti, soci e simpatizzanti di Pace e Sviluppo è prevista una convenzione con CAES grazie alla quale viene alimentato un fondo a favore dei progetti della cooperativa stessa.
“Da sempre un nostro socio volontario, che di professione fa l’assicuratore, ci ha spinto a tenere alta l’attenzione su questi argomenti -conclude Franceschini- tanto da organizzare anche incontri con la cittadinanza: esiste ancora una importante nicchia di sensibilità verso le alternative percorribili“.