Il 25 e 26 maggio a Milano si terrà “MiVino”, la mostra mercato dei vignaioli artigiani e dei vini biologici e naturali (BASE Milano, in via Bergognone 34).
Un evento organizzato da Altreconomia, Arci e Officina Enoica, dove il vino è un “pretesto” per raccontare storie di contadini, agricoltura etica, vini artigiani che esprimono il territorio e chi li produce, perché come diceva Gino Veronelli “Il vino è una creatura capace di raccontare”.

CAES, oltre ad essere sponsor, assicura l’evento con la copertura di Responsabilità Civile Terzi e con polizza Incendio.

MIVINO 2019

Un evento nuovo e differente: quasi 100 vignaioli da tutta Italia che hanno scelto di “metterci la faccia”. A MiVino infatti la degustazione di decine di vini si affianca infatti all’incontro diretto con chi li ha prodotti, come espressione di una “filiera agricola e comunicativa” a metro zero. Qui tutto congiura a creare un’atmosfera conviviale, in cui il vino rappresenta al tempo stesso il trait d’union tra i produttori e la loro terra e quello tra il pubblico e gli stessi vignaioli. MiVino promuove inoltre un’agricoltura etica e sostenibile, rispettosa dell’ambiente e di chi consuma, dove – in sintesi – conta prima di tutto la relazione autentica tra chi produce e chi consuma, che permette di sviluppare e rafforzare le piccole economie locali. MiVino è poi anche un momento commerciale, dedicato al pubblico e agli operatori di settore, che ha l’obiettivo di creare un effetto di lungo periodo e fidelizzare consumatori e ristoratori al vino artigianale. MiVino propone inoltre incontri culturali, momenti musicali, buon cibo e l’incontro con realtà dell’economia solidale.

IL VINO E I VIGNAIOLI

Il requisito essenziale per la partecipazione alla manifestazione è la certificazione biologica /biodinamica (o un’autocertificazione sui metodi di produzione nel caso di vini naturali). Le aziende biologiche hanno una certificazione di prodotto riconosciuta a livello comunitario dal regolamento n. 203 del 2012 relativo al vino biologico. I vignaioli presenti a MiVino sono dunque “artigiani”, il cui prodotto è unico ed irripetibile, fatto con le mani e con l’anima. Il vino di MiVino non si può ridurre quindi a una definizione o a un “metodo” agricolo. È contro-cultura, è un atteggiamento etico ed estetico: piccoli produttori che lavorano uve proprie, seguendo tutte le fasi produttive, in vigna e in cantina, escludendo i fertilizzanti chimici, i diserbanti e i prodotti di sintesi, così come additivi e altri coadiuvanti enologici.
Il vino così prodotto è lo specchio del territorio e della personalità del vignaiolo. Il risultato finale è un’esperienza sensoriale e organolettica che non si può paragonare – al netto di difetti – con quella di un comune vino industriale. Questo vino è inoltre – spesso – prassi politica: l’opera dei vignaioli “naturali” rappresenta infatti in sé una critica radicale al rapporto dell’uomo con la natura e la terra, una visione alternativa dell’agricoltura, una lotta ai processi socio-economici e commerciali dominanti.
L’obiettivo di MiVino è far conoscere questi vignaioli – scelti dai social sommelier di Officina Enoica “camminando le loro vigne” e visitando le loro cantine –, stimolando così un consumo critico e consapevole, valorizzando la territorialità, i vitigni e i vini di territorio autoctoni (e non), contro ogni omologazione e standardizzazione. E favorendo le relazioni sociali tra le persone che hanno passione e una storia da raccontare.

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BASE Milano è a Milano, in zona Tortona, non è solo un grande spazio all’interno dell’ex-Ansaldo, ma uno dei più importanti progetti di rigenerazione urbana in Europa. Il Comune di Milano lo ha affidato a un’impresa sociale privata non-profit che lo ha trasformato in breve in un luogo riconosciuto dagli operatori culturali e dal pubblico, sede di eventi, fucina di arti, sviluppo d’impresa, tecnologia e innovazione sociale. 12.000 mq di laboratori, spazi per esposizioni, spettacoli, workshop, conferenze, con una grande sala studio e una residenza d’artista.