A Bergamo c’è una porta sempre aperta per chi si trova in difficoltà e ha bisogno di un amico che lo aiuti a superare le sue difficoltà: è quella dell’associazione di volontariato L’arcobaleno Onlus.

Quando l’associazione è nata, venti anni fa, gli aiuti erano destinati alle prime famiglie immigrate in città.

Assistenza burocratica, corsi di alfabetizzazione per bambini e genitori, inserimento scolastico, mediazione culturale, sono state le prime attività messe in piedi per risolvere i problemi di integrazione e sopravvivenza degli stranieri arrivati nel nostro Paese.

Ma nel tempo la situazione è cambiata: i volontari e gli operatori dell’associazione L’arcobaleno hanno visto triplicare, nell’ultimo anno, il numero di famiglie, italiane e migranti, in grave disagio economico e sociale.

“In questo periodo siamo molto impegnati nella distribuzione di cibo e prodotti ‘di base’ necessari al sostentamento di una famiglia – spiega Graziella Vavassori, presidente dell’associazione L’arcobaleno – Un grande aiuto proviene dal Banco Alimentare, ma ci strazia il cuore vedere sempre più persone, fino a poco tempo fa in grado di mantenere dignitosamente la propria famiglia, trovarsi in situazione di indigenza.

Parlo soprattutto dei nonni, che molto spesso si trovano con una pensione minima a dover mantenere tutta la famiglia allargata, a causa della mancanza di lavoro”.

Graziella Vavassori lancia con l’occasione un appello:

“Abbiamo la sede sempre piena di persone che chiedono cibo e indumenti e in questi giorni abbiamo una forte necessità di raccogliere abiti e scarpe da uomo, difficili da recuperare e di cui spesso le donazioni che riceviamo sono carenti”.

L’anno scorso il progetto “La Porta è Aperta” – il racconto della quasi ventennale esperienza dell’associazione nell’accoglienza, il supporto a 360 gradi e la promozione dell’integrazione di cittadini immigrati sul territorio orobico – si è classificato secondo al concorso indetto del Gruppo Assimoco “Un neo-welfare per la famiglia 2.0″.

I progetti selezionati sono stati inseriti nel Rapporto 2015 sul neo welfare stilato da Assimoco e presentato alla Camera dei Deputati il 27 maggio scorso, e hanno ricevuto ciascuno € 5.000,00 a titolo di sovvenzionamento, devoluti dal Gruppo Assimoco.

Ci ha molto colpiti la cordialità, l’umanità e la generosità con cui siamo stati accolti dai dirigenti di Assimoco e Caes – afferma la presidente – è l’attenzione alla relazione con la persona che fa la differenza in tutti gli ambiti del nostro vivere e riscontrare gli stessi valori anche nella propria compagnia assicurativa è uno dei principali motivi che ci danno conferma della bontà della nostra scelta”.

 

“UN NEO-WELFARE PER LA FAMIGLIA 2.0” la registrazione dell’evento tenutosi alla Camera de Deputati